La cosa che resta di oggi è un racconto che si intitola Genesi e Catastrofe. L’ha scritto Roald Dahl, uno dei più grandi scrittori del Novecento, sebbene negli ultimi anni sia stato un po’ messo da parte, ed è stato pubblicato per la prima volta su Playboy nel dicembre del 1959.
È la storia di un parto travagliato, ma è soprattutto una storia di empatia, sentimento che l’autore si diverte a provocare in chi legge per dimostrare — almeno questa è l’interpretazione che ne diamo noi — che anche l’empatia è una questione di punto di vista e che si può odiare qualsiasi cosa, anche un bambino che sta per nascere.
Lo abbiamo scelto perché è importante ricordarsi che una storia, qualsiasi testo, da un breve racconto come questo a un romando fino a un reportage o a uno spiegone che leggiamo sui giornali e che pretende di essere mero portatore di fatti, è invece portatore anche di un punto di vista.
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