Le Afriche crescono come nessuno ma sono intrappolate nel debito

TAG:

Nella lista delle 20 economie più in crescita per l’anno 2024, oltre la metà di queste, ben 11, sono economie africane. La stima è della Banca Africana di Sviluppo (AfDB), che prevede una crescita media del prodotto interno lordo reale del continente africano pari al 3,8% (per il 2024) e al 4,2% (nel 2025).

Le medie globali previste sono del 2,9% e 3,2%: l’Africa sarà la seconda regione al mondo per crescita, dopo l’Asia.

I paesi africani nella lista delle prime venti economie mondiali per tasso di crescita sono Niger (11,2%), Senegal (8,2%), Libia (7,9%), Ruanda (7,2%), Costa d’Avorio (6,8%), Etiopia (6,7%), Benin (6,4%), Gibuti (6,2%), Tanzania (6,1%), Togo e Uganda (6%).

Sono numeri che in Europa ci sogniamo ma che devono fare i conti con un pesante fardello che affligge le economie di tutti i Paesi africani: il debito. Anzi, il servizio del debito, ovvero il costo che ogni anno hanno gli interessi sul debito stesso: la sfida vera, infatti, non è sul breve ma sul lungo termine. Il rapporto debito/PIL medio nell’Africa sub-sahariana è quasi raddoppiato in appena un decennio, passando dal 30% del PIL alla fine del 2013 a quasi il 60% del PIL alla fine del 2022. Ripagarlo è diventato molto più costoso. L’economista Jeffrey Sachs, ha osservato che finanziamenti accessibili a lungo termine devono far parte della strategia dell’Africa per raggiungere una crescita del 7% o più all’anno e ha avvertito che l’Africa sta pagando un prezzo molto alto premio ad alto rischio per il finanziamento del debito. Secondo l’economista, per una crescita che non sia una trappola i prestiti all’Africa dovrebbero durare almeno 25 anni o più mentre quelli a breve termine sono pericolosi per lo sviluppo a lungo termine.

Cose che restano

Cose che meritano di non essere perse nel rumore di fondo della rete, che parlano di oggi e che durano per sempre
  • Video
    Video
    un giorno fa
    Fun to imagine

    La cosa che resta di oggi è un’intervista video del 1983 che è contemporaneamente un capolavoro di chiarezza, un sunto delle nozioni più importanti della fisica, e un inno alla curiosità, alla conoscenza e alla creatività. Si intitola Fun to imagine,  dura un’oretta e ha come protagonista è Richard Feynman, uno dei più importanti fisici […]

  • Newsletter
    Newsletter
    2 giorni fa
    La crisi culturale della borghesia italiana

    La cosa che resta di oggi è una puntata della newsletter S’é destra, scritta dal giornalista Valerio Renzi, che racconta, dal 2022, ogni settimana un pezzettino della storia nera dell’Italia ai tempi di Giorgia Meloni, concentrandosi soprattutto sulla storia delle idee e delle culture della destra italiana, di quali siano loro origini e di come […]

  • Audio
    Audio
    3 giorni fa
    Il paradosso delle guerre contemporanee

    Prima o poi doveva arrivare un Barbero su Cose che restano, no? Quel giorno è oggi, il tema è la guerra lungo la storia dell’Umanità e come al solito è illuminante

Leggi tutte le cose che restano