Eurobarometro 2023

Sono usciti i nuovi dati dell’Eurobarometro: abbiamo potuto visionarli in anteprima e farci per tempo un’idea di quel che vale la pena di riassumere e che non troverai necessariamente nella copertura giornalistica “mainstream”.

1) Contrasto alla povertà – Secondo le cittadine e i cittadini europei (37%), al primo posto nelle priorità dell’Unione Europea dovrebbe esserci il contrasto alla povertà. Il dato è in lieve calo rispetto al 2021.

2) E da noi? – per l’Italia, il tema del contrasto alla povertà viene solo al terzo posto, superato abbondantemente (45%) da sostegno all’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Ci sono altri quattro paesi che indicano il lavoro e il sostegno all’economia come priorità: la Croazia, l’Estonia, la Lituania e la Romania.
Ogni gruppo sociale ha le sue motivazioni, chiaramente. E le priorità variano nel tempo e a seconda delle situazioni.

Per esempio: in Polonia la priorità è ritenuta la difesa e sicurezza dell’Unione Europea, inclusa la difesa dei confini esterni.

Senza addentrarci in spiegazioni sociologiche per quel che riguarda l’Italia, possiamo almeno ricordare che la povertà e il suo contrasto non fanno parte della conversazione nell’agenda politica e mediatica. Anzi: i poveri sono costantemente soggetti a stigmatizzazione; il reddito di cittadinanza è stato attaccato da più parti; l’odio per i “fannulloni” è una costante anche sui giornali e in televisione; il lavoro è oggetto di idolatria e di iper-semplificazioni: nei media italiani, per esempio, non trova spazio il concetto di lavoro povero.

3) Va tutto male? – In 21 stati membri su 27 la maggior parte delle persone pensa che le cose stiano andando nella direzione sbagliata in Europa. In 24 stati membri su 27 c’è la sensazione che le cose stiano andando nella direzione sbagliata anche nel proprio paese.

4) Qualcosa va bene? – Però il 63% dice che le cose vanno nella direzione giusta per la propria vita. E il 57% rimane ottimista per il futuro dell’Unione Europea (con Francia, Grecia e Cipro a guidare i pessimisti).

5) Qual è la preoccupazione maggiore? – Il costo della vita. È la preoccupazione principale per il 93% delle persone intervistate.

6) E come vivi ora? – L’Italia si colloca al diciannovesimo posto – e ben sotto la media europea – delle persone che dicono di vivere bene con il proprio reddito attuale (48 italiani su 100).

Cose che restano

Cose che meritano di non essere perse nel rumore di fondo della rete, che parlano di oggi e che durano per sempre
  • Video
    Video
    15 ore fa
    No Other Land

    Una delle cose che restano più dure e necessarie che abbiamo scelto in questa rubrica: non solo vale la pena di essere visto, ma ha bisogno di ognuno di noi per diffondersi

  • Articolo
    Articolo
    2 giorni fa
    La lentezza non è un’ideologia

    A Roma attaccano la politica della mobilità del Comune come “ideologica”, ma non c’è nulla di più anti ideologico e fattuale del fatto che le auto sono il traffico e che per vivere meglio in città dobbiamo usarle il meno possibile

  • Video
    Video
    5 giorni fa
    Il tie-break del secolo

    La cosa che resta di oggi è una cosa tutto sommato “leggera”, anche se si tratta di venti minuti abbondanti di colpi pesantissimi, giocati il 5 luglio del 1980 tra due icone della storia del tennis sul Centre Court di Wimbledon. Da una parte c’era Bjorn Borg, 24 anni, svedese, glaciale e impeccabile, dall’altra John […]

Leggi tutte le cose che restano