Inverno/primavera
Perché continuiamo a salvare un modello di economia, di produzione e di agricoltura che ci sta distruggendo?
Un nuovo modello di agricoltura e di economia sostenibile che tiene insieme memoria e futuro, ambiente e uomo, dando valore alle persone, al suolo e al cibo sano.
Nel parco del Cilento e Vallo di Diano, in provincia di Salerno, un gruppo di contadini, sociologi, filosofi e ricercatori ha messo in piedi una rete di imprese e cooperative sociali che ruota intorno ai grani.
Dalla selezione dei semi fino alla produzione di farina, pasta e pane, hanno costruito una filiera produttiva corta che si occupa della coltivazione di grani, da loro definiti, “I grani del futuro”.
Queste varietà di grani, le cosiddette popolazioni evolutive, selezionate e coltivate con il metodo partecipativo si adattano al cambiamento climatico, si difendono da parassiti e si migliorano perché si evolvono insieme, di anno in anno, senza l’utilizzo di pesticidi. Un metodo che rispetta l’adattamento dei semi all’ambiente e, insieme, le necessità degli agricoltori.
A partire dai semi, questi innovatori sociali sono riusciti a strutturare un nuovo modello di economia civile e agricoltura sociale che ha riattivato pratiche comunitarie, connesse alla civiltà contadina.
Perché continuiamo a salvare un modello di economia, di produzione e di agricoltura che ci sta distruggendo?
Dalle Mesopotamia al Cilento, biodiversità naturale e umana
Riguardare con uno sguardo innovativo aumentato, che mette insieme anche la possibilità tecnologica