L’intelligenza artificiale per raccontare la strage di Bologna
Come stiamo usando le tecnologie per un lavoro sul 2 agosto 1980
Cos’è successo nell’azienda che ha sviluppato ChatGPT e perché è importante?
Dal 17 al 22 novembre 2023 la Silicon Valley è stata attraversata in lungo e in largo da un evento che ha sollevato parecchia curiosità e fatto molto rumore. Per nulla. Il 17 novembre 2023, infatti, per motivi ancora da chiarire, Sam Altman è stato rimosso dal suo incarico di amministratore delegato. Secondo quanto affermato in alcune comunicazioni dal consiglio di OpenAI, la decisione sarebbe stata presa per non meglio precisate mancanze di chiarezza e comunicazione da parte di Altman nei confronti del consiglio stesso. Cinque giorni dopo, però, Altman è tornato al suo posto. Nella timeline che segue, una ricostruzione degli eventi principali dà l’idea di quel che è successo.
Difficile rispondere a questa domanda. Secondo alcune ricostruzioni ci sarebbero di mezzo le solite questioni che ormai avvelenano ogni conversazione sulle intelligenze artificiali: i rischi esistenziali, la paura che l’intelligenza artificiale generale (AGI) ci sostituirà, la paura che le macchine prendano il controllo. Ma per avere davvero il polso di quel che è successo bisognerebbe avere confidenze che, probabilmente, non arriveranno mai. Più facile dire come mai è stato possibile: dipende tutto dalla strana struttura di governance, cioè, di gestione, dell’azienda. Il consiglio ha obiettivi generali, non-profit, e non è legato alla necessità di far denaro. Ha dunque facoltà di prendere decisioni anche in netto contrasto con l’obiettivo di un’azienda “normale”, che vuole fare profitto.
L’intelligenza artificiale generale, cioè una macchina capace di simulare tutte le capacità cognitive e intellettive delle persone, al momento non esiste. La missione dichiarata di OpenAI, tutavia, è proprio lo sviluppo di un’AGI di cui possa beneficiare tutta l’umanità.
C’è un’avvertenza in merito, proprio nella pagina della governance di OpenAI.
Al di là della questione dell’AGI, quel che è successo in OpenAI è importante per molti motivi.
Intanto, dimostra ancora una volta quanto sia alta l’attenzione per queste tecnologie: di solito queste vicende rimangono confinate nella “bolla” degli appassionati di vicende legate al mondo tech. Questa volta, invece, la notizia è percolata rapidamente nel mainstream.
In secondo luogo, ci pone di fronte al problema principale legato alle intelligenze artificiali: di chi sono? Chi ne beneficerà davvero nel breve, medio e lungo periodo? Sono delle tecnologie che possiamo permetterci di affidare agli interessi di poche aziende private che vogliono esclusivamente massimizzare il profitto?
Se il consiglio di OpenAI ha agito in maniera a dir poco sconsiderata (mettiamo che avessero le loro buone ragioni per eliminare dall’azienda Altman: il modo in cui l’hanno fatto è, ad essere generosi, dilettantesco), rimane il fatto che la sua missione è chiaramente espressa nelle righe che abbiamo visto e viene prima del profitto.
Come stiamo usando le tecnologie per un lavoro sul 2 agosto 1980
Da Sanremo a Magenta, fotografando con un aggeggio strano che converte, inventando, le tue foto rendendole digital-retrò.
Tutto quel che vuoi sapere sulle intelligenze artificiali generative e che puoi chiedere
Sono apparsi in rete due chatbot misteriosi ad alta prestazione. Ecco come usarli (con un po’ di fortuna)