
Mercoledì 10 settembre, alla Utah Valley University, negli Stati Uniti, l’attivista di estrema destra americano Charlie Kirk è stato ucciso da un colpo di pistola sparato da un killer probabilmente appostato sul tetto della scuola. Kirk stava tenendo un incontro pubblico e stava difendendo la libertà di circolazione delle armi, sia nelle scuole che in generale nella società statunitense.
Il problema della diffusione delle armi nelle scuole americane è un problema endemico, ovvero molto diffuso e quotidiano. Dall’inizio dell’anno, secondo i dati raccolti dalla CNN, nei campus universitari e nei cortili delle scuole primarie e secondarie degli Stati Uniti si sono verificate almeno 47 sparatorie, che hanno causato 19 morti e decine di feriti.
Il dato più preoccupante è che, dall’anno del COVID — che vide le scuole chiuse e quindi un calo netto delle sparatorie — questo dato è in costante aumento.
Per capire l’entità del problema e andare al di là della mera cronaca dei fatti di sangue, ti consigliamo di leggere questa inchiesta del Washington Post pubblicata nell’ottobre del 2023. È un articolo che ha quasi due anni, quindi i numeri sono datati, ma il cuore della questione è perfettamente riassunto: nelle scuole americane la presenza di armi da fuoco cariche e funzionanti portate dagli alunni è assurdamente normale.
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