La cosa che resta di oggi, lunedì 17 novembre, è un articolo che abbiamo scritto nel febbraio del 2023 e che si intitola La lentezza non è un’ideologia. Parla di scelte di mobilità, in particolare di quella della città di Olbia di imporre il limite di velocità a 30 km/h in tutta l’area urbana. È la cosiddetta Città 30, e Olbia è stata la prima in Italia grazie a un sindaco che ha capito quanto poteva cambiare la qualità della vista dei suoi concittadini riducendo la velocità e il numero delle auto in città. Quel sindaco era di Forza Italia.
La scelta di questo articolo è ispirata a un evento che oscilla tra il grottesco, il comico e il drammatico. Il fatto è avvenuto domenica a Roma, quando un gruppo di automobilisti si è ritrovato in piazza Nervi per una manifestazione indetta da Fratelli d’Italia per protestare contro la mobilità dolce e le piste ciclabili. Anzi, il fatto, in realtà, non è avvenuto. Nel senso che il corteo previsto non si è potuto svolgere perché le 300 auto che si sono presentate formavano un ingorgo senza senso.
Ma il punto, qui, è a monte. Perché prima ancora di essersi ritrovati a dover annullare il corteo, gli organizzatori di questa pagliacciata hanno intitolato l’evento «BASTA CON LA MOBILITÀ IDEOLOGICA DI GUALTIERI!».
Di fronte a una presa di posizione come questa, totalmente assurda e priva di alcun fondamento logico prima che politici, abbiamo al più presto bisogno di diffondere anticorpi in grado di contrastare questa narrazione. Un narrazione che in Italia, non si capisce come, attecchisce ancora, quella del fatto che ridurre le auto e adeguare le città a tutte le altre forme di mobilità alternativa sia una “cosa di sinistra”, quando invece sarebbe solo una decisione, questa sì, di mero buon senso.
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