La copertura negativa e stereotipata delle questioni che riguardano il continente africano costa all’Africa 4,2 miliardi di dollari l’anno.
L’Italia non smette di investire sul gas come aveva promesso
Nel novembre del 2021, alla fine dei lavori della COP26, 34 paesi e cinque istituzioni finanziarie avevano firmato un impegno congiunto — la cosiddetta “Dichiarazione di Glasgow” — per porre fine a nuovi finanziamenti pubblici ai combustibili fossili entro il 31 dicembre 2022.
Ora, a distanza di un anno e mezzo, l’associazione ReCommon porta l’attenzione sul documento programmatico diffuso dalla coalizione internazionale Export Finance for Future di cui l’Italia fa parte, ma stranamente non dai canali ufficiali di SACE o del ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il punto qual è? Che dentro quel documento non c’è scritta la stessa cosa che è stata dichiarata a Glasgow, anzi.
Il gas viene definito un «combustibile di transizione, strategico per la sicurezza energetica italiana» e viene sancito che i progetti per esplorazione e produzione di gas potranno essere finanziati fino a gennaio 2026, mentre «per i progetti di trasporto e stoccaggio, invece, la data ultima non è proprio menzionata perché deve essere “ancora definita”».
Puoi leggere il documento originale qui.
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