
Una proposta di iniziativa popolare sulla cannabis: era ora!
A partire da sabato 9 settembre 2023, gli attivisti olandesi di Extinction Rebellion stanno portando avanti una protesta di vasta scala. Diverse migliaia di persone occupano ogni giorno la carreggiata della A12, l’autostrada che collega la città olandese dell’Aia al confine con la Germania. Il primo giorno sono state circa 25.000 le persone che hanno manifestato pacificamente. La polizia è intervenuta a partire dalle 13:30, con idranti e manganelli. Circa 2.000 persone sono state arrestate.
Lo scopo dell’azione è fare pressione sul governo olandese affinché tolga i sussidi ai combustibili fossili. «Ogni giorno in tutto il mondo, e soprattutto nel Sud del mondo, le persone muoiono a causa di disastri climatici per i quali il nostro governo contribuisce a pagare. Tutto questo deve finire adesso. Ecco perché continueremo a tornare, ogni giorno alle 12:00 finché tutti i sussidi ai fossili non saranno aboliti», ha detto Tessel Hofstede, portavoce di Extinction Rebellion in Olanda.
Per la manifestazione di sabato 16 settembre, che sarà l’ottavo giorno di blocco consecutivo, il gruppo prevede una grande affluenza e, per l’occasione, ha invitato i partecipanti a intensificare la protesta e a non collaborare più agli arresti della polizia applicando una strategia che chiamano “non cooperazione estesa”. Significa, si legge sul sito del distaccamento olandese di ER, «che molti ribelli allacceranno le braccia, rimarranno inerti, non saliranno sull’autobus di detenzione e bloccheranno anche le porte dell’autobus o l’autobus stesso».
Una proposta di iniziativa popolare sulla cannabis: era ora!
La richiesta dei manifestanti di Tunisi è semplice: trasparenza nell’iter decisionale e diritto alla mobilità.
La serietà della politica di coesione passa anche da piccole cose, come evitare di pubblicare avvisi di consultazioni pubbliche che non esistono