
Gli “accordi di pace” che si spartiscono il Medio Oriente hanno radici lontane, come l’accordo di Sykes – Picot, del 1916, che conteneva già tutto quello che sarebbe successo nei 110 anni successivi.
Lo scrittore britannico Roald Dahl, o meglio, alcune delle sue opere, sono finite al centro di una rissa globale in seguito alla decisione degli eredi dello scrittore e della casa editrice Puffin Books, la costola di Penguin specializzata in libri per bambini che lo pubblica in inglese, di consentire che venissero modificate alcune parti.
Al di là della questione, che riflette soprattutto un modo commerciale di intendere l’arte e la letteratura e su cui ognuno si sarà già fatto la propria opinione, visto che si parla tanto di Dahl e della sua cattiveria, forse è il momento giusto per leggere (o rileggere) uno dei suoi racconti brevi più duri e potenti.
Si intitola Genesi e catastrofe, una storia vera e riesce, in poche pagine, a sfruttare l’empatia di chi legge facendola esplodere in un contraddizione che fa malissimo.
Gli “accordi di pace” che si spartiscono il Medio Oriente hanno radici lontane, come l’accordo di Sykes – Picot, del 1916, che conteneva già tutto quello che sarebbe successo nei 110 anni successivi.
Fu uno dei primi, su mandato dell’ONU, a cercare una mediazione di pace tra Israele e Palestina. Fu ucciso in un agguato a Gerusalemme nel 1948.
Ritrae mille mila bici che percorrono libere e sicure uno spazio che di solito è pericoloso e proibito a chi non è in automobile ed è una cosa che dovremmo rifare dovunque.
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