La difesa dell’informazione non si fa senza soldi
C’è uno specifico frammento del lavoro giornalistico che è particolarmente costoso: la responsabilità di ciò di cui si scrive.
Se parli di qualcosa e hai una cassa di risonanza importante, fai pubblicità a quel qualcosa.
Se poi quel qualcosa contiene idee potenzialmente polarizzanti, di quelle che si fa presto a trasformare in una di quelle liti che da anni infestano le conversazioni su ogni medium – televisione o social, bar o arena politica –, allora il mix può diventare impegnativo da gestire e da documentare. Nei social a dimensione dialogica, la deriva verso una conversazione negativa più essere rapidissima perché le fazioni si auto-fomentano e si auto-alimentano le une contro le altre, replicando tic verbali, modi di dire, argomentazioni, tecniche e pratiche argomentative.
C’è uno specifico frammento del lavoro giornalistico che è particolarmente costoso: la responsabilità di ciò di cui si scrive.
Quelli di chi non ha voce, di chi ha meno, della cittadinanza tutta, delle persone.